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domenica 29 luglio 2018

Non lasciarmi

Lo scrittore Kazuo Ishiguro
Come sempre accade, immagino che anche i libri di Kazuo Ishiguro abbiano suscitato un rinnovato interesse nel popolo dei lettori, dopo che lo scrittore britannico di origini giapponesi è stato insignito del prestigioso Premio Nobel per la Letteratura.
Io stessa confesso di non aver mai letto nulla prima...come tanti, mi ero profondamente commossa davanti alla straordinaria interpretazione che sullo schermo Anthony Hopkins ed Emma Thompson avevano dato dei protagonisti delle pagine di Quel che resta del giorno, ma nulla più.
Poi, complici il suggerimento di una persona a me molto vicina e la simultanea inevitabile scelta delle amiche del gruppo di lettura, ho rimediato alla mia mancanza.

Mentre vi scrivo di Non lasciarmi, ho ancora negli occhi le ultime parole de Il gigante sepolto...chi mi ha consigliato di leggere Ishiguro sapeva che la sua penna mi avrebbe stregato...quelli di voi che mi seguono da un po' sanno quanto io abbia caro il tema della memoria e di tutto quanto ruoti attorno a questa che forse rimane una delle dimensioni più importanti per ogni essere umano, quella che gli consente di costruirsi un'identità, che gli dice chi è e da dove viene, quella che allo stesso tempo può trasformarsi nella più tremenda delle prigioni e incatenarlo al suo passato...
Non lasciarmi è in effetti un viaggio dentro la memoria, quella di Kathy soprattutto, che è la voce narrante di questo incredibile romanzo e uno dei suoi personaggi principali, che giunta all'età per lei insperata di trentun'anni inizia a raccontarsi e il suo racconto si trasforma in una sconvolgente esplorazione che porta fin dentro le pieghe più segrete della sua esistenza di bambina prima, di ragazza e di giovane donna poi...un oscuro e laborioso intreccio di trama e ordito che lentamente prende forma...

Non ha mai avuto un padre, Kathy, né una madre che si facessero carico di custodire al posto suo tutti quegli episodi di cui i figli troppo piccoli non conservano traccia, di cui non riescono ad avere coscienza...nessuno che l'aiutasse a interpretare i propri ricordi e a collocarli dentro il flusso di ricordi ben più vasto di una storia familiare, di un passato comune cui ella sentisse di appartenere...circostanza impossibile anche solo da immaginare...
Non ha altro, Kathy, a parte i suoi ricordi...per questo ne è così gelosa, per questo reagisce così male quando la sua migliore amica mostra di aver dimenticato dettagli importanti degli anni trascorsi insieme, prima nell'orfanotrofio di Hailsham insieme a tanti altri bambini e bambine come loro e, una volta cresciute, in quei Cottages immersi nella campagna della provincia inglese, isolati dal resto di quel mondo nel quale a tempo debito ciascuna di loro è stata mandata a svolgere la propria "missione"...perché essenziale quanto conservarli i ricordi, è trovarne conferma nella memoria di coloro con i quali si è condivisa una parte importante del proprio cammino...e se questo non accade, è lo smarrimento.

E' un libro duro Non lasciarmi, che fin dall'inizio lascia addosso la sensazione che qualcosa di tremendo si nasconda dietro i frequenti non detti, dietro le continue omissioni, un libro che si svela a poco a poco per precipitare all'improvviso inesorabile verso un esito quanto mai drammatico e struggente.
Una vicenda complessa, ambientata tra gli anni '80 e gli anni '90 del XX secolo in un'Inghilterra distopica il cui Punto di Divergenza si colloca nell'improvviso sviluppo scientifico e tecnologico di cui il genere umano è stato testimone dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale...un libro del quale è difficile parlare senza rischiare di rivelare troppo...un testo visionario e disturbante, una denuncia impietosa e diretta delle derive nelle quali la mente umana può perdersi.

Eppure, per quanto spaventosi e ingombranti, questi spettri non riescono ad offuscare la luce che irradia dalla narrazione di Kathy, così come la consapevolezza estrema e rassegnata che appartiene alla Kathy ormai adulta non ha il potere di contaminare il ritratto della Kathy curiosa e spensierata che ad Hailsham impara ad affacciarsi al mondo, intreccia relazioni, scopre gli affetti...costringe a interrogarsi sulla vita e su cosa la renda degna di essere vissuta...obbliga a riflettere su cosa dia la misura del grado di umanità di se stessi e degli altri...lei che proprio ad Hailsham insieme ai suoi compagni veniva costantemente spronata a produrre arte, a ribadire con pertinacia che solo la fantasia, la creatività, l'ispirazione possono fare di ciascuno il capolavoro unico e originale che è chiamato ad essere, in barba ai miti contemporanei dell'efficienza e della produttività.

Perché Non lasciarmi è anche un commovente inno alla vita, un'inaspettata celebrazione della sua ricchezza e della sua bellezza, un accorato invito a lasciarla scorrere libera...come la chioma di capelli e di foglie che campeggiano sulla copertina di questo testo, mosse dallo stesso incontrollabile vento...un severo monito a rimanere quanto più possibile umani, qualunque cosa questo significhi!

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