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venerdì 20 gennaio 2017

La mia "missione" speciale

"All'inizio non ero molto felice di stare qui...rimpiangevo continuamente la mia casa di prima...
Là sì che si stava bene...grandi spazi, ambiente accogliente...s'incontravano personaggi di ogni genere, ognuno con la propria storia da raccontare, ognuno con il suo carattere...eravamo così tanti che, se anche non andavi d'accordo con qualcuno, non correvi mai il rischio di sentirti solo!

Qui, invece, gli spazi sono quelli che sono (lo vedete da voi!) e quanto all'ambiente, beh si potrebbe trovare di meglio...in più, bisogna andare d'accordo per forza, altrimenti la vita diventa un inferno...
Col tempo, però, mi ci sono abituato, tanto che ora quasi mi dispiacerebbe se mi riportassero indietro, perché questo che prima mi sembrava quasi un castigo, ora mi sembra la più bella delle missioni!

Catturare l'attenzione di chi ci passa davanti ogni giorno non è cosa facile...tanti tirano dritto a testa bassa senza nemmeno accorgersi che siamo qui; e noi vorremmo poter gridare: "Ehi voi, che alle prime ore del mattino avete già un'aria così triste, sì voi, alzate gli occhi, c'è tutto un mondo che vi circonda, provate ad osservarlo", ma purtroppo siamo un po' come quei biglietti d'auguri sonori che rimangono muti finché non vengono aperti...qualcuno si ferma, sorpreso, perché in tanto tempo non aveva mai fatto caso alla nostra presenza; ci scruta un po', sorride, ma poi se ne riparte.
Qualcuno, invece, apre lo sportello e trova persino il tempo di passarci in rassegna; talvolta, poco convinto, ci risistema nell'esatta posizione dalla quale ci ha estratto, talvolta decide di portare via con sé uno di noi e allora è una festa per tutti!.

Al suo ritorno il prescelto di turno restituisce agli altri un resoconto dettagliato del suo soggiorno, spiega dove ha abitato, come è stato trattato, se ha incontrato altri dei nostri o era da solo.
Ma soprattutto parla del suo compagno di viaggio, delle sue abitudini, della sua famiglia...così può capitare di scoprire che il suo temporaneo affidatario si è sempre rammaricato di non aver più trovato il tempo di andare dall'altra parte, dove ho lasciato gli amici di una vita, perché i suoi ritmi di lavoro non gli consentono di essere libero nei giorni e negli orari di apertura...oppure che là si è sempre rifiutato di andare per l'imbarazzo di doversi presentare, registrare, spiegare, lui che non hai mai studiato e che si sarebbe sentito così a disagio...
Ma poco importa! Ciò che ci riempie sempre di orgoglio è il fatto di essere riusciti ad accendere di nuovo quella scintilla o a farla brillare per la prima volta, intercettando i rimpianti o i desideri inconfessati di persone ancora disposte a lasciarsi sorprendere dalla vita, da un incontro inaspettato, da un'occasione regalata!

Nelle ultime settimane mi sta capitando una cosa curiosa. Vengo prelevato a turno da un ragazzo e una ragazza, che ogni giorno scendono da due pulmann diversi poco lontano da dove sto io (non so da dove vengano, ma sono giovani e credo studino entrambi in città...) e dopo la scuola mi ripassano davanti per tornare a casa; al mattino è lui a prelevarmi, mi tiene fino al pomeriggio e torna a rimettermi a posto non prima di aver nascosto tra le mie pagine un messaggio per lei, che immancabile arriva a ritirarmi subito dopo, mi infila nello zaino, una volta a casa mi affida le sue parole, per riposizionarmi l'indomani.
Immagino siano pensieri d'amore quelli che si scambiano, come immagino che siano entrambi troppo timidi per dirsi a voce ciò che provano. Ora, non è che la cosa mi dispiaccia...il problema è che nessuno dei due sembra minimamente interessato a scoprire che cosa ho da dire IO!. Però non perdo le speranze...la storia che mi porto dentro potrebbe fare al caso loro...chissà, un giorno potrei addirittura diventare il loro libro "galeotto"...vi tengo aggiornati...nel frattempo, buone letture a tutti!".

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