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lunedì 1 gennaio 2018

Il 2018...e i nuovi inizi

Inaugurare l'agenda del nuovo anno ha per me il sapore speciale di un rito a dir poco irrinunciabile!
Nonostante ricorra ormai abitualmente all'utilizzo del computer per scrivere e fare ogni giorno una miriade di ricerche, per registrare le spese e consultare la posta elettronica, tanto da essere diventato inconcepibile anche il solo pensiero di non poterne disporre liberamente, tuttavia non credo riuscirò mai a liberarmi dall'insopprimibile bisogno di possedere un'agenda.

La ricerca di quella giusta inizia nel mese di dicembre e può protrarsi anche per diversi giorni...non è mica semplice scegliere quella che sarà un'inseparabile compagna di viaggio per tutti i 365 giorni di onorato servizio cui è destinata, che stazionerà stabilmente sul tavolo accanto al mouse tra le pile di libri da leggere e le troppe penne, che mi accompagnerà discreta in vacanza infilata in tutte le borse, i borsoni e gli zainetti che porterò con me.
Ecco perché ogni volta mi ritrovo a passare attentamente al vaglio le varie "candidate" alla ricerca di quella che soddisfi una serie di requisiti essenziali...dal formato e dalla struttura delle pagine (che non devono essere eccessivamente grandi, ma devono avere sufficiente spazio "scrivibile"...la mia agenda è rigorosamente giornaliera!) alla quantità di immagini (meglio se poche) contenute all'interno, dal grado di rigidità (preferibilmente moderato) della copertina all'armonia dei suoi colori...un connubio perfetto di dettagli sapientemente amalgamati che ad un certo punto mi faccia prorompere in un compiaciuto: "Ci siamo, è lei!".

All'inizio mi viene spontaneo procedere con cautela; mi accosto ai fogli intonsi con un certo rispetto, come se stessi per violare qualcosa di ancora puro e incontaminato che è quasi un peccato imbrattare di inchiostro...e poi quel profumo di nuovo, gli scricchiolii prodotti dalla rilegatura alle prime aperture...
Di solito rompo il ghiaccio inserendo le essenziali informazioni personali, poi passo a riportare i compleanni e a segnare tutti gli impegni scolastici, medici, sportivi (questi ultimi non miei, eh, intendiamoci, ma del resto della famiglia), i probabili appuntamenti dei gruppi di lettura (questi, sì, miei), che aspettano di trovare la giusta collocazione già dal settembre del vecchio anno...un approccio lento, la calligrafia curata delle parole scritte con calma, il gusto di dare ad un nuovo inizio quella forma ordinata che chi - come me - tende un po' alla mania del controllo vorrebbe tanto estendere anche alla vita reale...

Ma un'agenda che si rispetti è fatta per essere scritta, riscritta, sovrascritta e scarabocchiata...per essere riempita di post-it, appunti e foglietti volanti.
Così, quell'ordine impossibile da mantenere viene presto disatteso (i buoni propositi di gennaio, in genere, hanno vita breve!) e al suo posto compaiono le infinite liste di incombenze di volta in volta depennate (è inutile...certe cose non si possono fare al computer), le annotazioni scritte di corsa magari col telefono nell'altra mano, le cancellature rabbiose, la grafia stanca e svogliata delle giornate no...e l'agenda (che linguisticamente dovrebbe rimandare alle "cose che sono da farsi") finisce in realtà col testimoniare anche quelle che non si sono potute fare, quelle che si sarebbe tanto voluto fare, quelle che si sarebbe volentieri fatto a meno di fare e che sarebbe stato bello poter cancellare semplicemente tirandoci sopra una riga.

A poco a poco il tempo vuoto e impersonale di quelle lunghe giornate di carta si trasforma nel mio tempo, si plasma secondo l'andamento del mio vissuto, tenendo fedelmente traccia dei programmi rispettati e di quelli riaggiustati, degli imprevisti, dei ritardi, delle sorprese...fino a quando, al termine del nuovo anno, ciò che resta è un prezioso diario di viaggio, irrimediabilmente disordinato, straordinariamente autentico.

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