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venerdì 16 febbraio 2018

Un tuffo nel passato!

E' trascorso molto tempo da quel sabato di inizio dicembre dello scorso inverno, ma ancora capita che la memoria di quel pomeriggio riemerga improvvisa regalandomi le stesse emozioni.
Ci eravamo accordati con alcuni amici che avevano da poco inaugurato il loro locale lungo il Ticino; l'idea era di fare una passeggiata per la città, per poi rintanarci al calduccio per una merenda e quattro chiacchiere in compagnia.

Nonostante fossimo partiti da casa con il sole, al nostro arrivo Pavia ci ha accolto inesorabilmente avvolta dalla nebbia...e, in effetti, c'era da aspettarselo; gli anni di università avrebbero dovuto mettermi in guardia dallo sperare qualcosa di diverso!
Abbiamo lasciato l'auto lungo il fiume e ci siamo avviati. A poco a poco il Ponte Vecchio ha iniziato ad emergere dal nulla dal quale pareva fosse stato inghiottito...l'altra riva non si vedeva, si riusciva solo ad immaginarne la presenza. Visto così, quel passaggio sull'acqua avrebbe potuto traghettare chissà dove...chissà quando...

Mi è capitato spesso di raccontare alle mie figlie dei miei studi alla Facoltà di Lettere, così abbiamo imboccato Via Strada Nuova e abbiamo iniziato a risalirla.
Il Natale era ormai alle porte, la gente passeggiava con le mani ingombre di borse e sacchetti, le vetrine facevano bella mostra di sé in un tripudio di forme, colori, architetture, mentre sopra le nostre teste correvano grovigli di luminarie...era impossibile non farsi contagiare dall'atmosfera di festa che aleggiava ovunque, nonostante il freddo pungente costringesse a procedere a passo svelto e a farsi quanto più piccoli possibile dentro i giacconi e le sciarpe avvolgenti.

I ricordi hanno iniziato ad affollarsi nella mia mente, accavallandosi prepotenti...in ogni angolo rivedevo la me stessa di tanti anni prima, che come ogni matricola sprovveduta si aggirava in cerca della Segreteria Universitaria o di qualche altro ufficio, e poi la me stessa di qualche anno dopo che come ogni laureando orgoglioso si aggirava in cerca della legatoria migliore alla quale affidare la stampa della tesi...e i capannelli di studenti ovunque, i compagni di corso incrociati a spasso tra una lezione e l'altra, i bar dei tanti pranzi veloci, i balconcini e le finestre delle stanze che si sforzavano di farsi accoglienti per gli amici che vi risiedevano durante la settimana e che il venerdì puntuali si svuotavano di tutta la loro vita, così che la città fino al lunedì mattina pareva sospesa in una calma irreale, stranamente silente, quasi addormentata...

E finalmente eccola! La MIA università, bellissima e imponente, con i suoi portici e i suoi loggiati, le scalinate, le aule storiche...ricordo come fosse ieri il primo giorno che ci misi piede; non so se fui io a scegliere lei o se fu piuttosto lei a scegliere me...so che l'idea di ricominciare a studiare i miei adorati antichi circondata da tanta bellezza, beh, aveva avuto fin da subito il sapore di un'esperienza unica!

Ci siamo addentrati nei suoi bellissimi cortili e ad ogni passo mi sovveniva un'immagine...il Dipartimento di Lettere e quello di Giurisprudenza, l'angusta scaletta che portava su in cima alla sezione di Storia antica, l'affascinante biblioteca di Archeologia, l'Emeroteca...e infine lui, il Cortile delle Magnolie, sede del Dipartimento di Filologia, che in primavera si riempiva di profumo e diventava un piacere per gli occhi e il cuore...

Mi sono inevitabilmente ritrovata a chiedermi che fine avessero fatto tutti gli altri...cosa stessero facendo, in quale parte del mondo si trovassero...quanti fossero davvero riusciti a realizzare i sogni che avevano allora, se avessero rimpianti...se fossero felici...
...e cosa avrebbe pensato l'Ilaria di una volta, se mi avesse visto lì, con gli occhi sgranati, piena di stupore e gratitudine, inseguita da tre dei miei sogni più belli diventati realtà, che mi sgambettavano dietro riempiendomi di domande...
Forse avrebbe pensato che tutti ogni tanto dovrebbero tornare nel luogo che è stata la fucina di tanti progetti per il futuro e intraprendere questo viaggio meraviglioso, per il piacere di pensare a come si era e a quanto si è cambiati, per sorprendersi di quanta forza ci sia voluta per lasciarsi accompagnare dalla vita senza farsene travolgere, per scoprire che la stagione dei progetti ancora non è finita...

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