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martedì 12 marzo 2019

La quiete e la tempesta

Avrei bisogno del mio lago in questa lunga notte insonne...
...della sua calma liquida, delle scintille dorate che si agitano a filo d'acqua, dell'abbraccio delle cime che gli si stringono tutt'intorno e del loro specchiarsi orgogliose e salde dentro la sua superficie.

Per la vertigine ci sono le vette, quelle che conquisti con la fatica e il sudore, che si stagliano contro il cielo e si lasciano contemplare nella loro superba maestosità rocciosa, che immobili ed eterne raccontano la storia del mondo e ti ammoniscono a vivere bene il tuo tempo breve, che si estendono a perdita d'occhio e ti lasciano lì a domandarti stupito quante ce ne siano.
Ma non è della vertigine che avrei bisogno ora...piuttosto, avrei bisogno di sentirmi avvolta dalla pacificante serenità di quelle acque che si muovono lievi, dalla loro capacità di richiudersi anche sui solchi più profondi per tornare a essere ancora le stesse, identiche a com'erano prima, quiete, distese...Avrei bisogno di passeggiare lungo quelle rive, di sentirmi parte di quella pace e di quella quiete in queste ore di tumulto e di emozione...

Me l'aspettavo dopo la battaglia di ieri, probabilmente l'ultima che ancora avesse un senso tentare di combattere, anche se l'esito era già scritto, anche se si sapeva che a poco sarebbe servito...
Di battaglie ne abbiamo combattute tante insieme, i miei amici e io, in questi anni intensi di incontri e progetti, di delusioni e fallimenti; ormai siamo al capolinea, e fa male doversi rassegnare all'idea che non sempre l'onestà e la trasparenza, il coraggio e l'entusiasmo riescono ad avere la meglio sull'ipocrisia e la meschinità, sull'indifferenza e la pusillanimità...che davvero il seme non può germogliare se viene gettato su un terreno troppo arido che si rifiuta di accoglierlo e che, al contrario, lo fa morire...che, anche se pare insensato, non si può continuare a voler trascinare fuori dall'acqua chi si ostina a voler affogare...

E mentre tutto questo si agita dentro di me, mi siedo idealmente lungo le sponde del mio lago e mi arrendo alla tempesta, me ne lascio attraversare sapendo che non posso sottrarmi, almeno per questa notte...le permetto di imperversare, lasciando che faccia il suo corso, aspettando che tutta l'amarezza e la delusione si dissolvano, che la fatica lasci il posto alla serenità di una coscienza limpida, all'orgogliosa certezza di non aver smesso nemmeno per un attimo di essere me stessa...sorrido, al pensiero di quegli amici speciali che saranno ancora lì e del mio lago che tra poco rivedrò davvero!


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