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sabato 24 dicembre 2016

Buon Natale a te

Buon Natale a te, che questa notte nascerai...

...a te, che all'improvviso sentirai di non poter continuare a stare ancora lì dentro, al buio, da solo...lo spazio si è fatto troppo stretto e, anche se avrai paura, non potrai che assecondare questa strana forza che ti costringe a muoverti per cercare una via d'uscita...

...a te, che sarai il primo ad arrivare in famiglia...il primo figlio, il primo nipote...e non farai fatica ad adattarti a questa nuova vita nella quale tutti sembreranno essere a tua disposizione, pronti a soddisfare ogni tuo bisogno...certo, a volte dovrai strillare un po' perché se ne accorgano, ma in fondo basterà poco per farsi ascoltare e per conquistare di nuovo calore e certezze...
...a te, che avrai già un fratello ad aspettarti...chissà, forse non sarà troppo contento del tuo arrivo, perché da quel momento smetterai di essere un'idea, una presenza invisibile e vaga, in fondo nemmeno troppo minacciosa, e diventerai reale, uno con cui bisognerà abituarsi a fare i conti davvero, uno con cui ci si dovrà rassegnare a condividere gli spazi, i giochi, l'amore...a volte rimpiangerai di essere venuto fuori dal tuo guscio, troppa rivalità, troppi conflitti...eppure, i suoi occhi dentro i tuoi occhi saranno il sigillo di un legame straordinario...il suo sguardo, che è stato testimone della tua esistenza fin dal tuo primo respiro, ne sarà anche l'instancabile custode...
...e a te, che invece non capirai perché a differenza degli altri bambini verrai sollevato da braccia sempre diverse, accarezzato da mani ogni volta straniere...che non ritroverai accanto a te la sola voce che ti è divenuta familiare nel segreto e che avresti saputo individuare in mezzo a mille altre...che tra i ritmi di tanti cuori non riconoscerai quello che ti ha accompagnato nel tuo formarti misterioso, nel tuo prepararti al mondo...

...a te, che nascerai in una città vicina al mare e ti abituerai presto all'odore della salsedine e al fastidio di sentirtela asciugare addosso dopo aver giocato felice sulla spiaggia...che ti addormenterai lasciandoti cullare dal rumore ipnotizzante della risacca e imparerai a sognare in grande scrutando l'orizzonte...
...a te, che subito sarai chiamato a misurarti con le altezze vertiginose dei monti, che da essi imparerai la magnificenza e il senso dell'eterno, la concretezza e la solidarietà...che ti educherai a godere fino in fondo delle poche ore di luce e di calore che ti raggiungeranno anche nella stagione migliore, e per questo crescerai generoso, capace di dirti grato e attento a cogliere le buone occasioni...
...e a te, che invece della natura conoscerai per primo il volto più indomabile e crudele...la potenza ingovernabile dell'acqua che non rispetta gli argini, che scavalca e fa irruzione laddove non è previsto che scorra, invadendo e razziando, sommergendo e trascinando via con sé gli alberi, le strade e insieme alle altre case anche quella che avrebbe dovuto diventare la tua...altre case saranno ancora lì, quando arriverai, solo che saranno irriconoscibili (un po' come quando si decide di smontare una costruzione e i mattoncini ci sono ancora tutti, solo che manca la visione d'insieme); sai, a volte la terra trema, come un gigante che si scuote nel sonno incurante delle formiche che nel frattempo gli si sono arrampicate addosso...

...a te, che ti ritroverai immediatamente vestito di rosso come un piccolo Babbo Natale, rosso come gli addobbi dell'albero e i nastri sgargianti dei tanti regali...che di anno in anno ritroverai le tradizioni del tuo paese e con amore le farai tue...che avrai tempo per mettere radici nella tua terra, per costruirti la tua storia, la tua memoria, il tuo bagaglio colmo di esperienze...
...e a te, che invece di rosso intorno avrai solo la croce sul camice di un volontario, i grumi rappresi di ferite recenti, le macchie sugli abiti di chi è sopravvissuto anche se non del tutto...che dalla tua terra dovrai partire senza nemmeno aver avuto il tempo di conoscerla, che di lei leggerai sui libri o ascolterai i racconti di chi sarà fuggito insieme a te in un posto lontano che non è casa, ma è l'unico dove andare, perché "casa" non c'è più...

...a te, che ti bagnerai delle lacrime di tua madre, confusa e ancora incredula, sopraffatta dalle emozioni e tuttavia incapace di trattenersi dall'immaginarti già grande, mentre muoverai i primi passi e la chiamerai con il nome più dolce, siederai tra i banchi di scuola, imparerai a nuotare...
...e a te, che invece coglierai tutta l'amarezza delle lacrime così diverse della tua di madre, straziata dall'angoscia di non sapere come farti arrivare a domani, già colma d'amore per questo figlio che avrebbe tanto voluto tenere ancora al sicuro dentro di sé, perché allora sì che sapeva come nutrirlo...allora sì che era in grado di proteggerlo...

...buon Natale a te, che questa notte nascerai.

4 commenti:

  1. Risposte
    1. Non potevano non esserlo..."venire al mondo" è una cosa seria e purtroppo non tutti ci "vengono" allo stesso modo.
      Quale occasione migliore del Natale per rifletterci un po' su???...

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  2. Le tue sono parole, immagini di un Natale, una nascita che è condivisione, empatia, capacità e desiderio di essere altro, voglia di vivere. Grazie Ilaria. Buon Natale Paola Buonacasa

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    1. Carissima Paola, grazie!
      Che piacere (e che onore!) leggere le tue parole...
      I miei più cari auguri di Buon Natale a te!!!

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