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venerdì 5 ottobre 2018

Perché i miei amici mi conoscono...

...e, quando viaggiano, mi portano sempre con loro...

A luglio ho attraversato l'Italia infilata tra i pensieri di C. che ogni anno torna in Sicilia per riabbracciare la sua famiglia, la sua gente, la sua terra...anche se lei è speciale perché dopo tanti anni sente che anche noi, qui al nord, siamo diventati un po' la sua famiglia e la sua gente, che per lei anche qui c'è un po' di casa.
Niente Valle dei Templi, però...questa volta mi sono ritrovata catapultata sul sito della gloriosa città siculo-greca di Halaesa (fondata nel 403 a.C. nel territorio dell'attuale Tusa, in provincia di Messina), un'area archeologica ricchissima che, come un gigantesco cappello magico, continua nel tempo a restituire meraviglie insospettate...e lì ho respirato l'entusiasmo degli studiosi che con enorme soddisfazione hanno confermato la recente scoperta dei resti di un teatro antico, ne ho condiviso l'esaltazione e assaporato il profondo orgoglio.

Nella valigia di R. sono volata sull'isola di Kos e con lei ho ripercorso la storia secolare della scienza medica...che nacque insieme all'uomo, perché naturale come respirare è per gli esseri umani di ogni tempo sforzarsi di alleviare le proprie sofferenze e di curare le proprie ferite...
...che per molto tempo in Grecia fu "teurgica", ossia "opera" (ergon) di un "dio" (theos), arte magico-sacerdotale, praticata all'interno delle complesse architetture dei santuari dedicati ad Asclepio che erano stati costruiti in tutta la Grecia (imponente quello di cui Kos rende testimonianza!) e che erano appositamente dedicati all'espletamento di un sistema altrettanto complesso di rituali e pratiche di guarigione che prevedevano bagni purificatori e massaggi, esercizi di canto e danza, invocazioni e preghiere alla divinità...
...che grazie a Ippocrate (cui Kos diede i natali e i posteri il titolo di "padre della medicina moderna") conobbe un'epocale rivoluzione, trasformandosi in un sapere razionale basato sull'osservazione, sul pronunciamento di una diagnosi e di una prognosi, sul mantenimento di un indispensabile equilibrio tra gli umori vitali del corpo...
...che, nondimeno, non smise mai di essere più o meno consapevolmente debitrice nei confronti di quell'agire antico profondamente impregnato di sacralità e di superstizione, eppure sorprendentemente già avvezzo all'impiego di procedure chirurgiche come alla prescrizione di norme dietetiche, farmacologiche e igieniche, nonché all'abituale ricorso all'esperienza dell'incubazione che, nell'induzione del sonno tramite l'assunzione di determinate erbe e il tentativo di dare risposta al malessere fisico attraverso l'interpretazione dei sogni originatisi, esplorava quei territori dell'inconscio che sarebbero poi divenuti oggetto privilegiato di studio da parte della psicanalisi...
...e che, purtroppo, finì sempre più con l'ammantare di sospetto e pregiudizio quell'incredibile summa di conoscenze erboristiche e fitoterapiche che caratterizzò l'operare delle donne fin dagli albori della civiltà, quelle specifiche competenze che all'universo femminile derivavano dall'attività quotidiana della raccolta e della conservazione dei cibi, dalla gestione paziente e premurosa di coloro che più deboli - in primis bambini e anziani - venivano affidati alle loro cure...ma di questo vi racconterò un'altra volta.

Infine, in compagnia di F. sono tornata in Italia, nella nostra incredibile Magna Grecia che instancabile insiste nel ricordarci chi siamo e da dove veniamo. E' stato lui a inviarmi quest'immagine tanto suggestiva, sue sono le bellissime parole con le quali vi saluto oggi...
"Il profumo e il colore delicato degli oleandri, il sole cocente rotto solo dall’ombra di qualche pino marittimo, un silenzio surreale e...loro, i templi di Paestum, sono lì immobili, magnifici, solenni.
Consacrati a Hera, Nettuno e Atena catalizzano la tua attenzione e in maniera quasi ipnotica ti guidano in una fantastica passeggiata nella storia, dove puoi solo provare ad immaginare la vita di chi ha dato anima a quei posti meravigliosi 2500 anni fa. La maestosità dei templi così come la loro immutata sacralità ti colpiscono la mente e il cuore, e tanta magnificenza ben sottolinea la grandezza divina rispetto alla mortale semplicità umana.
Resti a lungo col naso all’insù colpito da meraviglia al pensiero che tanta grandezza è il frutto di uomini come te! E ti emozioni e commuovi quando chini il capo su tuo figlio e vedi che anche il suo nasino punta la sommità di tali meraviglie e i suoi occhi sono colmi di ammirazione e curiosità al pari dei tuoi ben più vecchi e stanchi.
La bellezza, quella vera, è eterna e non lascia indifferenti".

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