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venerdì 10 giugno 2016

A teatro con gli antichi...oltre lo spettacolo!

Andare a teatro è sempre un'esperienza entusiasmante; lasciarsi conquistare dal talento degli attori, rimanere affascinati dinnanzi alla leggiadria dei ballerini, abbandonarsi all'arte dei musicisti di un'orchestra sono momenti di pura bellezza, emozioni di rara intensità.

Immaginate ora che ad accogliervi non siano le solite file di poltrone (comode, per carità!...ma talmente ravvicinate che, se per caso avete bisogno di allontanarvi un attimo, siete costretti a far alzare tutti quelli che si sono accomodati accanto a voi!), ma lunghe gradinate di pietra, curvilinee, disposte a scalare sul declivio di un colle così da garantire in qualunque punto una visuale ampia e libera, e da consentirvi finalmente di infischiarvene dell'omone riccioluto che regolarmente si siede davanti a voi a due minuti dall'inizio dello spettacolo, quando credevate ormai di averla fatta franca!
Immaginate poi che, invece di sentirvi storditi dagli effluvi di profumi e dopobarba (profusi in quantità per l'occasione!), vi ritroviate ad inspirare le delicate essenze delle bouganville e dei pini marittimi, degli ulivi e dei ficus, del mare...e che a tenervi compagnia non sia l'ingombrante mucchio di giacconi che non avete depositato al guardaroba, ma una lucertola che ha fatto capolino tra i massi e si è fermata lì vicino a scaldarsi un po'.
Immaginate, infine, di non essere sovrastati da imponenti lampadari, ma dall'immensità del cielo, terso e straordinariamente azzurro, oppure minaccioso e solcato dalle nuvole; di non entrare a teatro magari in un pomeriggio invernale pieno di sole per uscirne al crepuscolo, dopo essere stati inghiottiti da un buio del tutto artificiale, illuminato a sprazzi da luci altrettanto artificiali...ma di poter vivere e percepire a pieno sotto quel cielo il trascorrere del tempo, il variare della luce, il mutare dei colori al nascondersi e al riaffacciarsi del sole.

Fatto? Eccovi dunque nei meravigliosi teatri che insieme ai templi e alle agorà costituivano l'anima delle città della Grecia e delle sue colonie nel sud Italia, ad assistere ad una delle tante rappresentazioni che irrinunciabili scandivano la vita degli antichi.
Se adesso provate anche a immaginare di trascorrere in uno di quei teatri intere giornate...di trovarvi lì insieme a tutta la vostra comunità cittadina...di sapere che l'amministrazione pubblica ha finanziato insieme ai più facoltosi tra i privati l'intero allestimento, assicurando anche ai più indigenti la partecipazione a quello che per la città costituisce un importantissimo (se non addirittura il più importante) momento di espressione e aggregazione, un evento di grandissima rilevanza religiosa, sociale e culturale...beh, allora non state semplicemente assistendo alla messa in scena di una tragedia o di una commedia nel teatro di Siracusa o Segesta, ma siete finalmente approdati all'Atene del V secolo a.C., presso il teatro di Dioniso sulle pendici dell'acropoli, nella culla e nel cuore pulsante di tutta quanta la drammaturgia classica!

E questa sono io nel lontano giugno del 2000. Dove? Al teatro greco di Siracusa, in attesa di assistere all'Antigone di Sofocle, nell'ambito del festival organizzato dall'Istituto Nazionale del Dramma Antico.
Non è mia intenzione ora parlarvi di questo...non ancora almeno. Però è stato così che quest'opera grandissima ha fatto il suo ingresso nella mia vita, senza che io potessi assolutamente prevedere quanto a lungo ci sarebbe rimasta e quale influenza avrebbe esercitato su di essa.
E non è nemmeno mia intenzione ora raccontarvi cosa abbia significato per me stare seduta in silenzio su quei gradoni, riempirmi avidamente gli occhi di quelle visioni, passeggiare emozionata tra quelle rovine...anche per questo ci sarà occasione.
Perché, se anche solo per un attimo sono riuscita a ispirarvi il desiderio di viaggiare nel tempo e a farvi rammaricare di non poterlo realizzare davvero, per oggi posso ritenermi soddisfatta!

6 commenti:

  1. Dal teatro greco a quello dell'asilo il passo è stato breve....

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    1. Beh, sempre di emozioni si tratta...diverse, certo, ma tutte ugualmente vere, forti e autentiche, tesori che rimarranno per sempre!!!

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  2. Traspare evidente il tuo amore per il mondo classico e riesci ad appassionare anche chi questo amore non l'ha.

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    1. Mi fa piacere!!!...quando si scrive col cuore...;-)

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  3. Ciao Ilaria,
    non immagini quanto per me sia preziosa la foto della cavea del teatro greco di Siracusa proprio nel 2000, con l'allestimento di Guido Fiorato sullo sfondo. Sto realizzando la mia tesi di laurea sulle rappresentazioni dell'Antigone al Teatro Greco di Siracusa e non riesco a trovare altre immagini di quell'allestimento.
    Ti sarei molto grata se potessi mandarmi la versione originale di quella inserita in questo post e se ne avessi delle altre sarebbe per me un grande aiuto.
    spero in una tua risposta al mio indirizzo giulianacarta91@hotmail.it
    Grazie =)

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    1. Ciao a te e scusami per il ritardo di questa risposta!
      Certo che la vita è davvero straordinaria, mai e poi mai avrei pensato una cosa del genere...provvederò sicuramente!

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