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sabato 4 giugno 2016

A come armatura...

"...B come bravura
C come canaglia che tra poco andrà in questura..."
Chissà cosa passa nella testa dei bambini, quando si sentono cantare questa ninna nanna?
Forse ai più piccoli bastano la dolcezza e la semplicità della melodia per sentirsi coccolati e tranquillizzati, la ripetitività del suo andamento cantilenante per ritrovare anche nel tempo (a volte difficile!) dell'addormentamento la solidità rassicurante di tutti i rituali che scandiscono le loro giornate e che nell'identico quotidiano rinnovarsi costruiscono le loro certezze.
Forse i più grandini restano un po' interdetti di fronte alla stranezza delle parole e ai loro assurdi accostamenti...o forse, invece, non se ne preoccupano affatto; anzi, a incantarli e traghettarli dentro sogni mirabolanti è proprio la perfezione di queste rime improbabili, lasciate cadere nei loro pensieri come sassolini lanciati in uno stagno...chi può dire dove arriveranno le onde che da essi si propagano?
Quando mi hanno insegnato questa filastrocca, avrò avuto 6 o 7 anni, sufficienti per comprendere molte cose, non abbastanza perché nella mia mente di bambina tutto risultasse chiaro...di certo lo era l'immagine di un grande eroe in sella al suo destriero, tanto valoroso da riuscire a catturare un minaccioso furfante e assicurarlo alla giustizia; cosa fosse una "canaglia" e che razza di posto fosse la "questura" sarà rimasto senza dubbio un mistero, ma la presenza affidabile del prodigioso cavaliere bastava a darmi fiducia.

"...D come diamante
E come elefante
F è il furfante che in galera finirà..."
Ecco, già qui la questione si complicava...difficile dire cosa mai potessero avere in comune diamanti ed elefanti! Solo molti anni dopo la Disney avrebbe prodotto Aladdin con la fantasmagorica parata del principe Alì in groppa al suo agghindato pachiderma né io a quell'età avevo ancora avuto modo di conoscere le magiche atmosfere da sogno di Le mille e una notte...
Quanto al furfante...beh, sicuramente complice della misteriosa canaglia di cui sopra e probabilmente sfuggito al nobile campione già citato, non aveva però scampo...il tempo futuro del suo "finire in galera" garantiva inequivocabilmente della sua certa cattura!

"...G c'è tanta gente
H non c'è niente
Immediatamente alla L passerò..."
Pensate adesso ai poveri bambini che come me, spiazzati e confusi, ascoltavano (e tuttora ascoltano!) questa strofa...già, perché a scuola tutti a ripetere che l'acca non vale nulla, che non si deve pronunciare, che bisogna fare come se non ci fosse, ma poi guai a dimenticarla in un dettato di ortografia o a scriverla dove non serve...altro che "H non c'è niente"! In compenso, per la gente che si accalcava intorno alla G, niente da eccepire...logico, immediato, inevitabile (...un po' come la D di Domodossola!)
Chissà perché, invece, nessuno si sia sforzato di trovare una vera parola con la I...magari un Istrice o meglio ancora un Ippopotamo avrebbero tenuto compagnia all'elefante, che in questo modo si sarebbe sicuramente divertito più che con un diamante! 

"...L l'animale
M meno male
N è Natale tanti doni avrò..."
Ops! Eccolo qui l'animale mancato della I...già, ma di quale animale si trattasse, a nessuno è dato sapere!...che fosse talmente spaventoso e innominabile che averlo anche solo evocato rendeva poi necessario chiamare in causa la festa più bella di tutte, per rallegrare gli animi e consolare di questa terribile visione?

"...O come orco
P come Pinocchio
Q questo marmocchio che tra poco mangerò..."
Una cosa è indubbia...qualunque fosse l'effetto terapeutico di immaginare montagne di regali, non doveva durare a lungo...si sa che le fiabe pullulano di mostri divoratori di fanciulli, però trovarsene uno vicino, poco prima di restare soli, nel silenzio, avvolti dalla fievole luce di una lampada notturna che a fatica impediva al buio di inghiottire tutto...mah, che razza di idea!
Eppure, la ninna nanna conservava tutta la sua magia...forse, il pensiero delle mamme abituate a mordicchiare piedini e pancini ai propri bimbi, a lungo andare riusciva a rendere un po' più simpatici persino gli orchi...

"...R come Roma
S come strade
T tutte le strade che a Roma porteran..."
Non so dire se al tempo già fossi a conoscenza del proverbio in questione...sicuramente mi sarò domandata perché proprio "a Roma"...per me a quell'età tutte le strade riportavano a casa...

"...Uh che bella storia
V vi ho raccontato
Z ho tanto sonno ed a letto me ne andrò"
sotto le coperte tutte le parole fanno a capriole ed una fiaba sognerò.
Ed è lì in effetti, a casa, che avrei voluto essere ogni volta che sentivo questa nenia, perché a cantarmela erano i miei capi scout durante i pernottamenti organizzati di frequente fuori città. Dopo la cena, dopo i giochi, dopo che ogni attività era cessata, questo era il segnale che poneva fine alle chiacchiere sommesse dentro i sacchi a pelo...che, nonostante la soddisfazione per il lavoro e il divertimento della giornata, suscitava in me una profonda nostalgia e insieme mi rassicurava sulla presenza salda di qualcuno che vegliasse lì accanto...che premiava il coraggio con cui ancora una volta ero partita, vincendo le mie resistenze e compiendo un altro importante passo verso la mia indipendenza.

4 commenti:

  1. "...L l'animale..." possibile non ci fosse un bella parola con la "L"? :-)

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    1. Sai che hai ragione!!!...chissà perchè, invece, nella mia testa il nome e il suo articolo sono andati in coppia, inseparabili come la "i" e il suo puntino...;-)

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  2. Filastrocca a me sconosciuta

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