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sabato 27 agosto 2016

Viaggio in Puglia: qualche ora in auto lungo l'Italia, secoli di storia attraverso il tempo

La partenza è di notte. L'oscurità avvolge tutto, ma la familiarità dei luoghi attraverso cui mi muovo supplisce alla mancanza di luce e di visibilità. So bene cosa sto lasciando: distese di spighe e di granturco, prati erbosi, cascine, rogge per l'irrigazione, processioni di alberi e balle di fieno dorato sfilano invisibili lungo i bordi dell'autostrada...è la mia campagna, la campagna padana.
Cerco di riposare. La musica sommessa dentro l'abitacolo, il rumore ipnotizzante delle ruote sulla carreggiata, i fanali dei pochi altri mezzi in movimento conciliano il sonno...la stagione dei grandi esodi è ancora lontana.

Mi sveglio poco dopo aver superato la città di Parma, in tempo per vedere l'uscita verso le "Terre di Canossa".
I nomi hanno uno straordinario potere evocativo e così mi ritrovo catapultata in un passato lontano...XI secolo d.C., tempo di lotte per le investiture, tempo di scontri tra poteri supremi...tempo che nell'inverno del 1077 vide l'imperatore Enrico IV attendere per ben 3 giorni e 3 notti alle porte del castello della marchesa Matilde nella speranza di essere ricevuto da papa Gregorio VII, la marchesa stessa intercedere presso il pontefice e quest'ultimo dare finalmente udienza al vilipeso e umiliato sovrano revocandone la recente scomunica.

Dopo Modena, ecco lo svincolo per la Bologna-Taranto...l'uscita per Imola...la diramazione per "Ravenna", immancabile meta delle uscite didattiche di generazioni di studenti di ogni ordine e grado, città dalla storia millenaria, custode di un inestimabile patrimonio monumentale e artistico, ...e poi Forlì, dove immagino anche voi abbiate una strana "zia" lì residente, una che pare faccia cose strane "quando va a ballare"...

L'auto continua a correre, macina un chilometro dopo l'altro, anche se la strada è ancora lunga.
D'improvviso un cartello mi scuote dal mio torpore, porta la scritta "Valle del Rubicone" e per un po' non penso più né all'auto che corre né alla strada ancora lunga...il Rubicone...non che l'abbia mai visto di persona o che in sé rivesta chissà quale importanza (certo scompare a confronto con il fiume che attraversa la mia città, il fiume che è il mio, che è la mia casa!)...eppure il suo nome giganteggia sulle pagine di storia ed è per me tanto familiare da regalarmi la sensazione di sentirmi un po' a casa, anche qui. Era il lontano 49 a.C. e il grande Giulio Cesare di ritorno dalle campagne militari in Gallia attraversava con l'esercito questo fiumiciattolo che al tempo segnava il confine dell'Italia e che la legge impediva ai generali di oltrepassare in armi. A nulla erano valsi i divieti del Senato, ma di "Giulio Cesare" - si sa! - nella storia ce n'è stato uno solo!

Superata la riviera romagnola e l'ingresso nelle Marche, è il mio turno alla guida. La concentrazione che mi è richiesta è assoluta (tanti, troppi sono i cantieri lungo il percorso...continui i restringimenti e i cambiamenti di corsia!), eppure non posso evitare di sentirmi rapita dalla bellezza che mi investe all'uscita delle tante gallerie che si susseguono rapide o dall'alto degli imponenti viadotti. Il buio sta ormai cedendo il passo al chiarore dell'alba...alla mia sinistra i primi scorci di mare...tutt'intorno le colline con i loro terrazzamenti cosparsi di ogni gradazione del giallo e del verde, lussuose aziende vinicole piene di fascino e vecchi casolari non meno affascinanti.
La prossima uscita annunciata è "Porto Recanati", un altro nome che mi risuona dentro con una potenza sorprendente! Quando ero al liceo, trovavo noioso imparare le biografie degli autori in letteratura; solo più tardi ho compreso quanto l'epoca, la geografia, la cultura dei luoghi natii e ancora gli studi, gli spostamenti, gli incontri legati all'esistenza di un dato personaggio ne costituiscano in realtà l'anima non meno delle opere che ho sempre adorato studiare...il nome "Recanati" mi ha sempre parlato (e sempre mi parlerà!) di Leopardi, di quell'immensa casa paterna nella quale egli nacque nel 1798 e ancora giovanissimo si consumò negli anni incredibili di quel suo "studio matto e disperatissimo"!

Nel frattempo l'Abruzzo...Pescara e L'Aquila, e con loro i ricordi delle rare vacanze al mare in una stagione ormai remota...il rapido passaggio attraverso il Molise...i rigogliosi cespugli di oleandri che troneggiano, separando i due sensi di marcia...la campagna che si estende all'infinito e il panorama che lentamente si trasforma...gli occhi che ritrovano immagini consuete di prati erbosi e di balle di fieno dorato e insieme si riempiono di nuove visioni e nuove forme...casette di calce bianca dai tetti piatti a punteggiare come fiori il paesaggio e pale eoliche ovunque, meravigliose enormi girandole, capaci di incantare con il loro movimento lento ed elegante!

La terra parla un linguaggio tutto suo fatto di colori, atmosfere e architetture, ed è così che la Puglia inizia a raccontarsi e mi accoglie lasciandosi riconoscere, silenziosa e bellissima.
E mentre un'ultima suggestiva indicazione mi riporta ancora una volta indietro nel tempo alla terribile sconfitta subita dai Romani per mano dei Cartaginesi capeggiati da Annibale (l'anno fu il 216 a.C. e il teatro della battaglia la località di "Canne"), mi appresto a raggiungere la mia destinazione con un bagaglio straordinario di ricordi e sensazioni che questo "viaggio dentro il viaggio" ha saputo regalarmi!

4 commenti:

  1. Attraverso la lettura ho viaggiato con te

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    1. ...il bello della scrittura...riesce a trasportarti ovunque!!!

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  2. Risposte
    1. Anche scrivere questo post è stato un immenso piacere...ho ripercorso il viaggio tante e tante volte...che nostalgia!

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