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sabato 3 settembre 2016

Ritorno a scuola: istruzioni per l'uso

Il periodo delle vacanze volge ormai al termine e milioni di studenti si preparano ad affrontare un nuovo anno di impegni.
Per qualcuno, al suo debutto sui banchi, e' un momento di trepidazione e di incontenibile curiosità...per qualcuno il pensiero più pressante al momento è il recupero dei debiti, del "dopo" si preoccuperà poi...qualcun altro non vede l'ora di riabbracciare i compagni di classe...ma in tutti è ormai radicata la consapevolezza (più o meno sofferta!) che la libertà degli ultimi mesi sta per finire e con lei la possibilità di svegliarsi in tarda mattinata e di rimandare a notte fonda il momento del riposo, le uscite, gli svaghi, lo scorrere fluido di una stagione tutta da inventare.

Solo qualche settimana fa ero qui a raccontarvi proprio di questo e della relazione tra le parole latine otium e negotium; ebbene, come spesso accade, anche per questa coppia di termini esiste un corrispettivo perfettamente speculare nell'antica lingua greca e già si profila una beffa di proporzioni colossali, perché - udite udite! - i vocaboli in questione sono scholè e ascholìa!
Se, infatti, l'alfa privativo che apre il secondo è sufficiente a liquidarlo come assenza del primo (non diversamente dal modo in cui il negotium definiva una condizione di non-otium), anche a chi è totalmente digiuno di lingue classiche risulterà evidente la relazione tra "scuola" e scholè che l'inconfutabile Rocci traduce in prima istanza con "disoccupazione", "riposo", "quiete".
Lo smarrimento, poi, diventa totale se si considera che l'analisi etimologica fa derivare scholè dalla radice di un verbo che significa "avere" e che nello specifico indica proprio il fatto di "avere del tempo", "avere la possibilità", "avere agio"!

Che fare, dunque, quando la spensieratezza cede il passo alla malinconia e l'estate sembra destinata ancora una volta a chiudersi in largo anticipo rispetto a quanto previsto dal calendario?
Come colmare l'abissale divario tra un percorso scolastico che si appresta a tornare puntuale con tutti i suoi "obblighi" (...e che come "obbligo" spesso continua ad essere percepito, anche quando nominalmente smette di esserlo e presuppone, al contrario, di essere scelto) e quella condizione di totale rilassatezza e assenza di pressioni che secondo gli antichi era l'unica in grado di predisporre l'animo all'ascolto, al dialogo e all'apprendimento?...la sola che consentisse un autentico e profondo esercizio della mente e dello spirito?

Beh - tralasciando per un attimo il lato innegabilmente ironico della questione! - provando innanzitutto a riconoscere la fortuna di poter usufruire di "qualcosa" che non è più privilegio esclusivo di pochi, ma diritto inalienabile di tutti...
...sforzandosi poi di rintracciare in questo "qualcosa" la promessa originaria di un regalo speciale, un'occasione unica di ricerca e di costruzione del sé che, a dispetto dell'eterno concretizzarsi in una serie di istituzioni del tutto imperfette e altrettanto limitate, continua ad essere offerta ad ogni giovane vita che deve imparare a tracciare la propria strada nel mondo.

Un paio di anni fa è stata eliminata per il biennio del liceo classico la denominazione "ginnasio" (letteralmente "palestra", per i Greci e i Romani del passato).
A me piace, invece, pensare che "ginnasio" dovrebbe chiamarsi anche il triennio di quel liceo e i 5 anni del liceo scientifico, e indifferentemente ogni indirizzo di studio, perché non esiste altra realtà che più di quella della scuola permetta di forgiare e di temprare il carattere, di sondare la propria capacità di resistenza, di conoscere i propri punti di forza e le proprie debolezze...che insegni la schiettezza e insieme la diplomazia, l'essere ambiziosi e il mettersi al servizio, la pazienza, l'importanza delle relazioni.

Il mio augurio, dunque, a tutti voi che state per iniziare o per riprendere il cammino?
Che il vostro sia davvero un buon "allenamento" e che possa portare grandi frutti!

2 commenti:

  1. La scuola è il periodo più
    Spensierato della vita te ne accorgi quando è terminata.....

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    1. Già...a volte sarebbe bello poter rivivere certi periodi della vita con la consapevolezza e la maturità del "dopo"...

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