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sabato 29 ottobre 2016

Nat e il segreto di Eleonora

 
Cappuccetto Rosso, il lupo, Aladino, Mowgli, Baloo, mago Merlino, Re Artù, Pinocchio, Lancillotto, Parsifal, Gulliver, Cenerentola, Biancaneve, Shahrazad, Re Mida, la piccola fiammiferaia, Sindbad, Peter Pan...Alice!...si parlava di classici, giusto?
Eccoli qui! I più classici di tutti i tempi, quelli che ogni bambino impara a conoscere e ad amare fin da piccolissimo...quelli che per primi riempiono la sua fantasia, popolano i suoi sogni, ispirano i suoi giochi...quelli che, almeno all'inizio, prendono forma e colore attraverso la voce e i gesti di chi glieli racconta. Ebbene, sono proprio loro - insieme a tanti altri personaggi straordinari - a segnare la svolta nell'esistenza del piccolo protagonista di questo dolcissimo film di animazione.

In realtà, essi fanno parte della vita di Nat (così si chiama il bambino!) praticamente da sempre...ogni estate, negli angoli più disparati della sua casa sulla scogliera, la zia Eleonora si sedeva accanto a lui e gli leggeva le loro avventure...Nat percepisce ovunque la sua presenza, sente ancora l'eco delle sue parole e il calore della sua vicinanza, anche ora che lei se n'è andata per sempre.
I suoi beniamini, invece, sono ancora lì e lo stanno aspettando con trepidazione! Nat li incontra di persona, tanto piccoli da stare in una mano...in "fibre e cellulosa", essi scivolano fuori dalle pagine dei loro libri e si radunano ad accoglierlo in quella meravigliosa biblioteca che la zia nel segreto non ha mai smesso di custodire gelosamente e che ha voluto lasciare in eredità all'amato nipotino; sono tutti (o quasi...) convinti che Eleonora abbia nominato lui come suo degno successore nel ruolo di Grande Lettore, lui quello che si prenderà a cuore i loro destini, che continuerà a pronunciare i loro nomi e a dare vita alle loro storie, che impedirà che essi scompaiano, dimenticati.

In effetti, tali sarebbero state le intenzioni della zia! Peccato che questo passaggio di consegne dipenda dall'inderogabile necessità che Nat reciti a pieni polmoni una frase incisa sulla volta della biblioteca..."Non è perché è una favola che non esiste", quasi una formula magica, una ricetta miracolosa con cui il bambino ufficializzi l'assunzione del nuovo compito e regali ai suoi favolosi amici la possibilità di continuare ad esistere...ricordate cosa succede, quando Bàstian grida il nome da lui scelto per l'Imperatrice del regno di Fantàsia?...ecco, il principio è più o meno lo stesso...
Impresa alquanto semplice - penserete voi! - se Nat non fosse così insicuro, se l'intraprendenza e l'energia che lo caratterizzano non scomparissero di colpo ogni volta che i suoi occhi si posano sulle parole di uno scritto nel tentativo di enunciarle...allora le lettere si staccano dalle pagine, s'ingigantiscono, gli fluttuano tutt'intorno, facendosi beffe di lui, travolgendolo, spaventose, minacciose, impossibili da decifrare...Quella stanza, poi, lo fa sentire così a disagio...c'era tornato solo per scegliere un volume da tenere in ricordo della zia, gli altri nemmeno li vuole conservare; è deciso a venderli, perché dopo la tempesta della notte precedente la casa è così malridotta che i suoi genitori non sanno come racimolare il denaro necessario a sistemarla...

A porre fine agli indugi è la strega cattiva, immancabile in ogni fiaba che si rispetti: non si fida di Nat e, per sondarne le reali qualità, lo rimpicciolisce fino a farne a tutti gli effetti uno dei suoi.
Divenuto a sua volta un autentico eroe di carta e improvvisamente catapultato in quel mondo magico di cui ha sempre fantasticato, Nat abbandona ogni incertezza e inizia finalmente a "scrivere" la propria storia, senza più preoccuparsi di un finale che non può e non deve ancora conoscere, dando concretamente spazio nella sua personale avventura a quei piccoli straordinari compagni di viaggio, scoprendo dentro di sé le loro stesse incredibili risorse di pazienza e perseveranza, di coraggio e generosità...soprattutto imparando grazie a loro e insieme a loro che ciò che di più importante c'è al mondo non è sempre visibile agli occhi.

Avrebbe potuto Nat non avere
posto in un libro tutto suo?
Vi state domandando se Nat riesce nell'impresa, se si dimostra all'altezza della sua missione? Che domande...certo che ci riesce, che favola sarebbe altrimenti! Alla fine non si libera affatto dei libri e, una volta sbarazzatosi dell'importuno rigattiere che tenta con ogni mezzo di impossessarsi dell'inestimabile tesoro di Eleonora, trova persino il coraggio di declamare tutto d'un fiato il prodigioso ritornello. Li salva eccome i suoi amati paladini, ma solo perché nel frattempo loro sono riusciti a salvare lui!

Dopotutto, "non è perché è una favola che non esiste", no?

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