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sabato 28 maggio 2016

Cartaceo o eBook?

...questo è il problema!

Mi sono avvicinata all'universo della tecnologia molto tardi, con una certa diffidenza...ed è stato un approccio tutt'altro che semplice!
Non avevo mai usato un computer finché non mi sono trovata a dover scrivere la tesi di laurea. Ricordo che all'inizio appoggiare le dita sulla tastiera equivaleva a sentire la mia mente svuotarsi a poco a poco, mentre in un "fuggi fuggi" generale ogni barlume di ispirazione scompariva lasciando dietro di sé un vuoto imbarazzante...mi toccava allora prendere carta e penna, lasciare che pian piano le idee tornassero ad abitare i miei pensieri, per poi digitare sul monitor quanto avevo scritto a mano.
Ricordo, al contrario, con grande nostalgia le magiche giornate trascorse in università, a consultare bibliografie infinite, a scartabellare gli schedari nella biblioteca di facoltà esultando ogniqualvolta trovavo un testo che ritenevo essenziale alla buona riuscita del mio lavoro, a fotocopiare articoli e saggi, a prendere appunti circondata da barricate di tomi, immersa in un concentratissimo silenzio.

Eppure, eccomi qui ora a scrivere post, a caricare immagini, a gestire il mio blog con quella stessa passione!

Ho sempre amato leggere, ma non sono sempre stata costante nel farlo...l'accumularsi degli impegni quotidiani e con essi la stanchezza di fine giornata avevano fatto sì che per un certo (triste!) periodo io me ne fossi quasi dimenticata...prendere (e reggere!) in mano un libro a letto prima di addormentarmi era diventata una fatica...senza contare la spiacevole sensazione di freddo che a partire dalle braccia, tenute obbligatoriamente fuori dalle coperte, finiva per impossessarsi anche di tutto il resto del corpo!
Ovviamente sapevo dell'esistenza degli eBook, ma non volevo arrendermi e resistevo con pertinacia sostenendo che "mai mi sarei convertita alla versione digitale di un romanzo!". Poi, circa tre anni fa (complici l'invito di un'amica a prendere parte agli incontri di un neonato Gruppo di Lettura e il desiderio ritrovato di tornare a immergermi in nuove storie, in altre vite) sono capitolata!

Certo, un eBook non ha un passato da raccontare, non dice nulla delle mani che lo hanno sfogliato prima delle nostre, non si porta dentro il cuore di chi lo ha letto e amato prima di noi...
...non parla nemmeno della nostra vita, non deve periodicamente far fronte agli infiniti spostamenti tra i ripiani delle tante librerie di casa, non conosce la soddisfazione di essere sopravvissuto ad un trasloco attraverso il quale ci ha seguito, come un fedele amico, resistendo ai colpi del tempo...
...non custodisce tra le sue pagine vecchie cartoline dimenticate che se ne scappano fuori all'improvviso ricordandoci un viaggio di tanto tempo fa, né quadrifogli essiccati...non conserva come un tesoro prezioso la dedica speciale di un amico o l'autografo di uno scrittore che tanto amiamo...
Un eBook non insegna a cullare il desiderio di un acquisto in libreria e ancora meno ad assaporarne l'attesa...non allena alla pazienza di dover rimandare una lettura per l'impossibilità di recuperarne una copia immediatamente disponibile in biblioteca...
...non chiede al lettore di adattarsi al suo peso e al suo ingombro, a caratteri di stampa magari troppo piccoli, alla poca visibilità delle parole laddove la pagina s'incurva e la luminosità si riduce.

E' lì, subito disponibile, sempre pronto, dentro e fuori casa, leggero e maneggevole; è lui, anzi, a piegarsi alle nostre esigenze, ad assecondare ogni nostra necessità, viziandoci senza ritegno.
Che stia sacrificando la poesia a tutto vantaggio della praticità? Chissà...lungi da me l'idea di esprimere giudizi o di fare inutili bilanci. So solo che ora come ora sento di avere un grosso debito nei confronti di questo "diabolico" strumento che ha favorito il riaccendersi di questa mia grande passione...che ha addirittura moltiplicato le occasioni in cui posso ritrovarmi a tu per tu con il mio libro, concedermi un inaspettato e piacevolissimo intervallo, e iniziare a viaggiare, magari dimenticando per un po' di trovarmi seduta in una noiosissima sala d'attesa o intrappolata all'ultimo posto di una coda interminabile e pressoché immobile...che ogni sera, senza impormi l'obbligo di una posizione scomoda, senza costringermi a tenere la luce accesa, senza chiedermi di infilare e sfilare gli occhiali, mi aspetta puntuale per accompagnarmi alla fine della giornata e consegnarmi al sonno.

Anni fa, uno dei miei docenti universitari (vi ricordate quello dello spinterogeno?...ecco, sempre lui!) aveva riportato una bellissima frase di Ovidio come intestazione di una pagina del sito del Dipartimento di Filologia Classica, che elencava strumenti multimediali utili a studenti e ricercatori. La frase recitava così: "laudamus veteres, sed nostris utemur annis".
Cosa significa? E' un invito a lodare i tempi antichi, a non dimenticare ciò che di buono e grande hanno prodotto, a prenderli a modello; ma nello stesso tempo è un incitamento ad essere pienamente addentro ai tempi in cui si vive, a non perdersi i frutti del progresso e dell'innovazione, a stare al passo insomma.
Perciò, poco importa se le pagine che si hanno sotto gli occhi siano da "sfogliare" o da "scorrere"...in qualunque forma siano scritte, le parole regalano emozioni...l'importante è continuare a leggerle, leggerle, leggerle!!!

4 commenti:

  1. Leggere leggere dove è come non ha importanza quello che conta è farlo

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  2. io per tutti i motivi che hai meravigliosamente descritto, sono ancora al cartaceo ma una piccola parte di me pensa all'ebook e dopo il tuo articolo... ci penso di più! grazie come sempre

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    1. Capisco bene la tua resistenza...come ho scritto, l'ho provata personalmente per tanto tempo.
      Quello che ancora non riesco ad abbandonare (e credo mai abbandonerò!) è il cartaceo quando devo studiare...allora non posso fare a meno di tenere il libro tra le mani, sottolineare, prendere appunti a margine...vivere il testo, insomma, in un modo che l'eBook non mi consentirebbe.
      Come sempre, grazie a te!

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